Il Mal di testa


Il mal di testa e' un disturbo molto diffuso, che colpisce almeno una volta l'anno più della metà della popolazione, in prevalenza donne.
Il sintomo più comune di alcune alterazioni locali o sistemiche; può essere provocato anche da problemi di carattere psicologico.


Tipi di mal di testa più comuni:

  Emicrania, un disturbo che si manifesta con un dolore pulsante e colpisce una sola parte del cranio
  Cefalea a grappolo, che colpisce in periodi dell'anno o in circostanze ben definiti, e interessa un solo lato del volto

     (soprattutto occhio e tempia)
  Cefalea muscolo- tensiva, che provoca un dolore non martellante, ma diffuso a tutto il capo.

 

Cause:

-  Ipertensione
-  Disturbi del naso, della gola, dell'occhio, dell'orecchio o dei denti 
-  Disturbi gastrointestinali
-  Sinusiti
-  Febbre
-  Stress
-  Ansia
-  Affaticamento
-  Uso di farmaci
-  Cattiva digestione
-  Freddo
Il mal di testa e' particolarmente ricorrente in gravidanza e durante l'allattamento.
Nelle donne può presentarsi regolarmente, ogni mese, in corrispondenza del ciclo mestruale.

 

Sintomatologia:

-  Nausea e vomito
-  Debolezza
-  Intorpidimento
-  Occhi arrossati, visione sfocata e lacrimazione
-  Forte sudorazione

Si manifesta con un dolore più o meno intenso al capo, può avere una durata variabile (30 minuti-2 ore) o persistere per periodi più lunghi.

ATTENZIONE! Prima di assumere qualsiasi tipo di medicinale, ogni sintomo va sempre sottoposto alla valutazione di uno specialista.


Consigli generali:

-  Fare un po' di ginnastica per la colonna vertebrale
-  Cercare di mangiare in maniera tale da non appesantire lo stomaco
-  Imparare a regolarizzare le funzioni intestinali
-  Evitare l'abuso di fumo e alcolici


Trattamenti:

Il più delle volte il mal di testa si risolve con un analgesico.
Nei casi più gravi, chi ne soffre può iniziare una cura preventiva nei periodi in cui non si e' colpiti dal malessere.
L'assunzione di farmaci (betabloccanti, ansiolitici o miorilassanti) deve avere una durata limitata (minimo 3 mesi).

Attenzione! E' opportuno consultare uno specialista prima di cominciare un'eventuale profilassi

 

 


ALIMENTAZIONE E MAL DI TESTA

E’ mai capitato di avere mal di testa dopo un pranzo, una cena o magari un banale spuntino? Se la risposta è sì, probabilmente si è mangiato qualcosa che lo ha scatenato.

Esistono molti alimenti che possono provocare una crisi di mal di testa. Questo perchè i cibi in questione contengono particolari sostanze vasodilatatrici che, inducendo un allargamento dei vasi sanguigni (compresi quelli del cranio), provocano il dolore.

Non bisogna confondere, però, questo tipo di mal di testa, generalmente sopportabile, con quello causato dalle allergie alimentari! In questo caso il dolore è una risposta del corpo a qualche sostanza che ti scatena una reazione immunitaria. Riconoscere questo mal di testa "allergico" è facile perché spesso è accompagnato da altri fastidiosi sintomi, come eruzioni cutanee, aumento del battito del cuore, disturbi intestinali.

Per evitare il mal di testa da cibo l'unico rimedio è quello di prestare attenzione a ciò che si mangia anche se non esiste tra le cause del mal di testa un rapporto diretto tra cibi e dolore.
Tuttavia è consigliabile seguire alcune regole, poiché si è visto che in molti casi un riequilibrio alimentare riduce l'incidenza degli attacchi.

  Seguire una dieta sana e bilanciata, ricca di alimenti come:
     • carni e verdure fresche che contengono magnesio, sostanza che sembra capace di  prevenire la cefalea
     • latte, yogurt
     • pane bianco
     • zucchero, miele
     • pesce
     • ortaggi e cereali, importanti per un corretto apporto di sali minerali.
  Limitare burro fuso, carni grasse, selvaggina, fritti, spezie, specialmente se combinati fra loro.
  Evitare l'alcol, soprattutto il vino bianco e i superalcolici.
  Limitare i dadi da brodo; pare che il glutammato di sodio di cui sono ricchi possa scatenare l'attacco di emicrania. In alcune salse di soia è presente questa sostanza, tanto che anni fa si era individuata una sindrome detta del "ristorante cinese", caratterizzata appunto da mal di testa e nausea causati da quel composto aggiunto alla soia per insaporirla.
  Limitare o evitare cioccolato, formaggi stagionati, crauti, fichi, uva passa, insaccati.
  Fare tre pasti al giorno. Evitare dunque di saltare la colazione al mattino, di mangiare in fretta un panino a pranzo e di abbuffarsi la sera.

 

E' stato dimostrato in chi soffre di mal di testa a metà mattina e a metà pomeriggio una diminuzione di zuccheri nel sangue, tanto da riuscire a debellare il dolore soltanto correggendo la qualità e la quantità di colazione e pranzo.

Durante la gravidanza e l'età dello sviluppo, o nella stagione estiva, bisognerebbe associare alla dieta vitamine e sali minerali, la cui carenza, dovuta allo sforzo e al caldo, rende più esposti alla crisi.

Si può abbondare pure con il peperoncino che, grazie alla capsaicina (sostanza capace di regolarizzare la circolazione del sangue e di ridurre la produzione delle sostanze che trasmettono il dolore) sembra essere un ottimo antidolorifico.

Anche il digiuno può scatenare il mal di testa.
Quando si assumono pochi zuccheri si può incorrere in una crisi ipoglicemica (il cosiddetto "calo di zuccheri") che ha un effetto dilatante sui vasi sanguigni del cranio.

Vi è, infine, un mal di testa dovuto alla temperatura del cibo. Quando si mangia un gelato o un ghiacciolo, si manifesta un dolore lancinante e improvviso, dovuto all'eccessiva sollecitazione delle terminazioni nervose del palato. Anche in questo caso l'unico consiglio è quello di evitare di mangiare troppi cibi freddi o, quanto meno, di mangiarli lentamente.

 

 

STRESS E MAL DI TESTA 

Lo stress è considerato la malattia del secolo, ne soffrono addirittura due italiani su tre.
Ma cos'è lo stress?
Possiamo definirlo "ansia da prestazione". Ci assale, infatti, quando affrontiamo in maniera troppo emotiva le situazioni quotidiane, oppure in tutte quelle occasioni della vita in cui siamo presi da mille cose o ci sentiamo in dovere di dare il cento per cento di noi stessi.

E queste occasioni sono veramente numerose. Una scadenza molto vicina, un lavoro urgente, un'interrogazione o un compito in classe e, ancora, i conflitti familiari, le emozioni intense, le malattie, le fasi di cambiamento di vita, come il matrimonio o la nascita di un bimbo.
Il problema dello stress interessa in special modo i manager o chiunque occupi ruoli di grande responsabilità, e le donne, sempre più spesso divise fra gli impegni della famiglia e quelli del lavoro.

Ma cosa c'entra lo stress con il mal di testa? Quando ci si trova nel bel mezzo di una situazione snervante, anche se non ci se ne accorge, ci si irrigidisce e si tengono contratti i muscoli del collo, delle spalle e del cranio. Questo atteggiamento può far scattare il cosiddetto "cerchio alla testa", provocando un attacco di cefalea tensiva, una forma di mal di testa non particolarmente dolorosa ma molto fastidiosa.
Lo stress è anche uno dei fattori che possono scatenare l'emicrania, che si manifesta con un dolore pulsante che interessa un solo lato della faccia.

Nelle crisi di cefalea tensiva il dolore si fa sentire proprio mentre si sta vivendo la situazione stressante, al contrario nell'emicrania questo compare in un momento successivo alla fase di stress, mentre ci si sta rilassando.
Questo è quanto accade, per esempio, con la cosiddetta cefalea da weekend, un attacco di emicrania che aggredisce abitualmente durante il fine settimana.
Il rimedio al "mal di testa da stress" è semplice, almeno a dirsi: provando ad eliminare l'ansia e la tensione ed evitare, per quanto è possibile, le situazioni che le provocano.
Per combattere lo stress bisogna prima di tutto saperne riconoscere le cause e poi imparare a gestirlo nella maniera migliore.

Bisogna ricordare che, analogamente allo stress, anche uno sforzo fisico intenso può provocare un mal di testa pulsante e persistente, specie se non ci si trova al massimo della forma o se si è particolarmente stanchi.
Quindi bisogna tenersi in esercizio con l'allenamento, ma facendo attenzione a graduare l'intensità dell'attività fisica.