L'acidosi e l'equilibrio acido-base

 

L’acidosi è una patologia che insorge quando in differenti tessuti, normalmente con un pH leggermente alcalino, il pH tende verso l’acidità, variando così il naturale equilibro acido-base. 

Esistono diversi tipi di acidosi quali:

 - Acidosi metabolica
 - Acidosi renale
 - Acidosi respiratoria
 - Acidosi tissutale

L’organismo umano richiede energia: il cibo che mangiamo e l’ossigeno che respiriamo ci forniscono tutti i giorni l’energia per lavorare, camminare, parlare, pensare o, semplicemente, vivere. Per trasformare gli alimenti e l’ossigeno in nutrizione ed energia, l’organismo produce scorie metaboliche acide che vengono eliminate attraverso le urine, le feci, il sudore e anche attraverso la respirazione.

Molte fra queste scorie metaboliche acide vengono trasmesse agli organi escretori attraverso il sangue.

 

L’equilibrio acido-base.
Il sangue, lievementee alcalino, può neutralizzare una certa quantità di scorie metaboliche acide: nel caso queste aumentino, devono venir neutralizzate in altro maniera. A
 questa funzione provvedono i minerali alcalinizzanti: potassio, calcio e magnesio, e i sistemi tampone, mantenendo così l’equilibrio acido-base nell’organismo. Quando però, le quantità di scorie metaboliche acide superano quelle che il nostro organismo è in grado di eliminare, insorge l’acidosi, ossia un sovraccarico di sostanze acide stoccate in alcuni tessuti, aree di riserva, in attesa di essere neutralizzate e smaltite. Infatti l'organismo dapprima deposita le scorie acide nel tessuto connettivo per poi rilasciarle ed eliminarle quando saranno nuovamente disponibili sali minerali basici nel sangue. Questo fenomeno si verifica praticamente ogni giorno nel nostro organismo.

Ugualmente, la carenza di sostanze alcaline può portare ad uno stato di acidosi. Altre cause dell’acidosi possono derivare da una scarsa ossigenazione dell’organismo e da una ridotta capacità di eliminazione delle scorie attraverso i reni. La vita sedentaria ed in ambienti chiusi non sempre permette un corretto apporto di ossigeno. Infine un apporto di liquidi insufficiente non permette un’adeguata eliminazione delle scorie attraverso i reni e la pelle (sudorazione).
In questo modo gli organi interessati allo smaltimento delle scorie metaboliche acide in eccesso si sottopongono a continui stress organici che, a lungo andare, li deteriorano.
Ecco, dunque, che risulta sempre più importante mantenere in ottima salute l’intestino, centro nevralgico che contiene oltre il 70% delle difese immunitarie, e gli altri organi-tampone (rene, sangue e polmoni), deputati a eliminare scorie metaboliche acide attraverso l’urina, il sudore e la respirazione.

 

 

 

L’importanza degli alimenti alcalinizzanti.
Un'alimentazione non corretta è il primo fattore predisponente all’acidosi. 

L'alimentazione dei paesi evoluti, ricca a  dismisura di proteine (il metabolismo delle proteine conduce alla formazione di molti acidi) a sfavore di frutta e verdura e sempre più povera di cibi alcalinizzanti, la vita sedentaria con scarsa ossigenazione dei tessuti, lo stress fisico e psichico, l’assunzione di farmaci (antinfiammatori) e una flora intestinale non equilibrata possono portare a un accumulo di scorie metaboliche acide. Anche l’alcool e il fumo aumentano sensibilmente la quantità di scorie metaboliche acide che devono essere eliminate. Inoltre, anche l’attività sportiva particolarmente intensa o stressante può generare l’accumulo di sostanze acide con conseguente formazione di acidosi tissutale. 

Una corretta alimentazione dovrebbe invece comprendere alimenti alcalinizzanti per circa il 75% del consumo giornaliero: frutta, verdura, patate, cavoli, lattuga, insalata. Tra i cibi acidificanti troviamo la carne, il pollame, i salumi, il formaggio fresco e stagionato, lo yogurt, i prodotti a base di farinacei ed i dolci.
Molti alimenti, pur essendo acidificanti, sono indispensabili e non devono assolutamente essere eliminati in quanto fonte essenziale di proteine e vitamine, tuttavia il loro apporto acidificante deve essere compensato con l’assunzione di alimenti a contenuto alcalinizzante oppure con l'assunzione di integratori alcalinizzanti.

 

Alimenti alcalinizzanti.

La propria alimentazione deve essere organizzata in modo che gli alimenti alcalinizzanti rappresentino circa il 75% del consumo giornaliero: frutta, verdura, patate, cavoli, lattuga, insalata. Tra i cibi acidificanti ci sono carne,pollame, salumi, formaggio, yogurt,prodotti a base di farinacei e i dolci. Molti alimenti, pur essendo acidificanti, sono indispensabili e non devono assolutamente essere eliminati in quanto fonte essenziale di proteine e vitamine ed in effetti il loro apporto acidificante deve essere compensato con l’assunzione di alimenti alcalinizzanti.

Un esempio: per compensare l’acidità tissutale derivante da 200 g di manzo, sarà necessario consumare 250 g di cavolo o rapa, 1,6 kg di piselli freschi e 400 g di cavolfiore.
Anche i liquidi sono di notevole rilevanza:bisogna assumere quotidianamente acqua o tisane, circa 1,5 lt. , limitando il più possibile tè, caffè e alcolici.

 

Attività fisica e stile di vita.
Una passeggiata o una pedalata in bicicletta migliora l’apporto di ossigeno e promuove il rilascio di acido carbonico sotto forma di anidride carbonica. Evitare, se possibile, situazioni che generano stress. 
Oggi risulta sempre più difficile rispettare questo equilibrio alimentare a causa di ritmi di vita stressanti e che spesso ci impediscono di curare la nostra dieta in modo regolare. Si consiglia in questi casi l’assunzione di integratori alcalinizzanti.

 

Valutazione dell'acidosi

Il metodo più semplice per valutare l’acidosi è misurare il valore del pH delle urine con le apposite Cartine Indicatrici di pH poiché una parte delle scorie acide viene eliminata attraverso le urine. La loro concentrazione varia durante il giorno e la notte; tuttavia una singola misurazione giornaliera del pH urinario, da effettuarsi nelle prime ore del mattino, sul secondo getto di urina, pur non dando un’informazione completa, permette comunque alcune valutazioni significative La valutazione del ph delle urine, ripetuta per qualche giorno 2-3 volte al giorno, fornisce in ogni caso un’indicazione importante.

Le strisce indicatrici di pH consentono di effettuare la misurazione in modo semplice ed immediato. Un pH fortemente acido (inferiore a 5,9), infatti, induce il sospetto di stato acidosico clinico.

Se i valori risultano ripetutamente acidi e si discostano notevolmente dalla curva ideale è necessario in primo luogo modificare il proprio stile di vita, integrando la dieta con alimenti alcalinizzanti (frutta e verdura).

 


 

L’importanza dell’equilibrio acido-base
La condizione di acidosi metabolica può provocare disturbi quali:
• Stanchezza cronica
• Scarsa concentrazione
• Sonnolenza
• Irritabilità
• Alterazione della flora batterica intestinale (disbiosi)
• Candidosi
• Cellulite
• Ritenzione idrica
• Osteoporosi
• Crampi muscolari e acido lattico

 

 

Equilibrio acido-base ed osteoporosi
Una prolungata acidosi metabolica può, non solo causare i fastidi elencati, ma contribuire all’insorgenza di vere e proprie patologie gravi come, per esempio, l’osteoporosi.
L’osteoporosi è essenzialmente dovuta alla perdita, nelle ossa, di calcio e sali minerali. Questo fenomeno, in parte fisiologico, è conseguenza degli stili di vita e dei cambiamenti metabolici ed ormonali che si verificano con l’avanzare dell’età.

Diversi e recenti studi clinici hanno osservato che anche la condizione di acidosi metabolica contribuisce alla comparsa dell’osteoporosi.

Eccesso di scorie acide nell’organismo = Condizione di acidosi metaboliche

Rilascio di bicarbonati da parte dell’osso per sopperire all’acidità nei tessuti

Escrezione di calcio con le urine = 
OSTEOPOROSI

Acidosi correlata all’osteoporosi: l’organismo possiede diversi “sistemi tampone” che permettono di combattere l’acidosi metabolica, ma l’eccessiva produzione di acidi, l’età avanzata ed i cambiamenti ormonali nella donna in menopausa, fanno sì che questi sistemi funzionino con meno efficienza. Interviene, a questo punto, una sorta di sistema di emergenza che preleva sali minerali dalla riserva alcalina dell’osso. L’osso, sacrificando la propria solida struttura, infatti, cede bicarbonati per tamponare l’eccesso di scorie acide presenti nell’organismo.
L’organismo, in questo modo, ristabilisce l’equilibrio acido-base, ma l’osso ne risulta indebolito e, negli anni, si incorre in una vera e propria osteoporosi.