Depressione è un disturbo mentale che provoca un crollo dell’autostima, perdita d’interesse alla vita, pessimismo e grave tristezza d’animo.
Cause della Depressione
Alla base della depressione c’è un concorso di fattori psicologici, ambientali e genetici (familiarità). A livello organico, si verifica un calo di serotonina, il neurotrasmettitore associato al ciclo sonno-veglia, alla percezione e a diversi comportamenti. In alcuni casi, lo stato depressivo può essere indotto dall’uso di famaci a base di cortisone o, nelle donne, da squilibri ormonali.
Le cause del disturbo in seguito al parto sono sia fisiche sia psicologiche. Dopo il parto si verifica un rapido e significativo calo degli ormoni che regolano il sonno, provocando scompensi che pregiudicano il riposo della donna. In più, la stanchezza del parto e le sollecitazioni del bambino inducono un forte stress, che rende la donna più vulnerabile alla depressione, specie se nutre aspettative eccessive sul bambino o su se stessa come madre. Altri fattori di rischio possono essere una bassa autostima, l’assenza di assistenza da parte di famigliari e l’inesperienza ad affrontare la maternità.
Sintomi della Depressione
Il paziente depresso ha tipicamente difficoltà a dormire o, viceversa, a restare sveglio. Tende all’inappetenza e a perdere peso o, viceversa, a un incontrollato appetito e a significative variazioni di peso. A livello di comportamento, tende a isolarsi dagli affetti (famiglia e amici), perde la stima di sé e diventa incapace di provare piacere, modificando anche il comportamento sessuale. Prostrazione, incapacità di concentrazione, sensi di colpa e indolenza sono altri tratti tipici del depresso.
Il disturbo nervoso può colpire le donne che hanno partorito da pochi giorni, suscettibile in alcuni casi di trasformarsi in vera e propria depressione con associate sindromi psicotiche. La depressione post parto si manifesta di norma al terzo o quarto giorno dal parto. Quasi il 70% delle madri sperimenta episodi depressivi nei primi giorni dopo la nascita del bimbo, anche in forma lieve, il cosiddetto “baby blues” o “maternity blues”, con pianti spontanei e stati malinconici. Se questo stato è transitorio e di lieve entità, associato a irritabilità e stati d’ansia, non deve destare preoccupazione, poiché fisiologico. Se viceversa persiste per mesi, accompagnato da tristezza, pianto, indifferenza verso il bambino, sonno e appetito disturbati, calo del desiderio sessuale, irritabilità e tensione, c’è il rischio che sia in atto una sindrome depressiva.